Sclerosi multipla: Laquinimod delude nelle sperimentazioni sull'uomo
Gli esperimenti condotti in un modello animale di sclerosi multipla hanno prodotto evidenze che indicano che il farmaco sperimentale Laquinimod stimola le cellule immunitarie all'interno del sistema nervoso centrale a produrre e rilasciare il fattore BDNF ( fattore neurotrofico derivato dal cervello ), contribuendo alla riparazione o alla sopravvivenza dei neuroni e limitando così i danni al cervello.
I ricercatori della Ruhr-University a Bochum ( Germania ) hanno lavorato sul modello della sclerosi multipla negli animali, denominato encefalomielite autoimmune sperimentale ( EAE ), che è stata indotta in topi con un deficit di BDNF nelle cellule del sistema immunitario ( topi LLF ) e nei topi wild-type ( topi WT ) ( controllo ).
Gli animali sono stati trattati con Laquinimod, e in alcuni esperimenti, i monociti, stimolati da Laquinimod, sono stati trasferiti da un tipo di modello ad un altro.
I risultati hanno mostrato che il trattamento con Laquinimod ha comportato una riduzione significativa nella incidenza di encefalomielite autoimmune sperimentale e nella gravità della malattia nei topi WT.
L'effetto di Laquinimod è risultato significativamente ridotto nei topi LLF.
L’iniezione di monociti stimolati da Laquinimod in topi WT in una fase precoce della encefalomielite autoimmune sperimentale ha portato ad un decorso meno grave della malattia, rispetto ai controlli.
Il trasferimento di cellule trattate con Laquinimod derivate da topi LLF in topi WT con encefalomielite autoimmune sperimentale in corso non ha influenzato il decorso della malattia.
I risultati degli esperimenti su animali sono complementari a quelli ottenuti con la valutazione dei livelli di BDNF nel siero dei pazienti affetti da sclerosi multipla, trattati con Laquinimod in fase II di sviluppo clinico.
Un aumento significativo e marcato di BDNF si è verificato nel 76% dei pazienti trattati con Laquinimod, con un aumento massimo di 11 volte dei livelli di BDNF nel siero dei singoli pazienti.
I dati dello studio sono indicativi di un effetto diretto e prolungato di Laquinimod sull’upregolazione di BDNF nei pazienti con sclerosi multipla.
Inoltre, è stato dimostrato che Laquinimod ha come bersaglio i monociti e altera la popolazione dei fagociti verso un fenotipo regolatorio, che a sua volta media l’immunomodulazione in vivo.
Ad oggi, nessun farmaco per la sclerosi multipla agisce in modo selettivo sui monolici, evidenziando un innovativo meccanismo d'azione di Laquinimod. ( Xagena2011 )
Fonte: American Journal of Pathology, 2011
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